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Area scientifica

Trapianto e autotrapianto capelli: FUT e FUE

Collaborazione scientifica del prof. Marco Toscani e del dott. Pasquale Fino, Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Policlinico Umberto I – Università “Sapienza” di Roma.

La cura e la chirurgia della calvizie sono legate al grado di perdita dei capelli, al tipo di situazione locale dell’area donatrice, alle aspettative del paziente. Non esiste quindi una terapia chirurgica che possa essere valida per tutte le situazioni.

Due sono le tecniche più all’avanguardia oggi a nostra disposizione: la F.U.T. e la F.U.E.

 

Autotrapianto dei capelli con tecnica F.U.T.

L’autotrapianto F.U.T. (Follicular Unit Transplantation) si avvale del prelievo di una striscia di cuoio capelluto asportata dalla regione occipitale, area donatrice ideale perché non soggetta alle influenze ormonali che favoriscono la caduta dei capelli.

La zona donatrice viene suturata con una tecnica particolare che rispettando l’angolo di crescita dei capelli lascia una cicatrice lineare sottilissima (circa 1-2 mm.) facilmente camuffabile e spesso introvabile (cicatrice estetica).

Esiti cicatriziali F.U.T.

La striscia di cuoio capelluto appena prelevataviene “lavorata” da personale altamente specializzato, che mediante l’ausilio di stereomicroscopi ottici, provvede alla suddivisione del reperto  in migliaia di  unità  follicolari da 1,2,3 o 4 bulbi.

Gli innesti cosi’ ottenuti vengono quindi contati ed allineati a seconda della loro grandezza e forniti al chirurgo che provvede a trapiantarli nelle apposite microincisioni praticate nell’area ricevente.

Trapianto dei capelli con tecnica F.U.E.

La tecnica F.U.E. (Follicular Unit Extraction) è un metodo considerato minimamente invasivo per il rinfoltimento dei capelli, perché non prevede l’utilizzo di losanghe di cuoio capelluto prelevate dalla regione nucale; per contro, per praticare la F.U.E. è necessario tagliare i capelli completamente sino alla radice e  spesso ciò non viene accettato di buon grado soprattutto nel sesso femminile.

Questa tecnica inoltre, più lenta della precedente, ha lo svantaggio di non permettere un grosso numero di innesti nell’unità di tempo. La tecnica F.U.E. lascia delle cicatrici puntiformi che possono essere notate unicamente ad una attenta osservazione. Dall’ area donatrice (occipitale e parietale) si estraggono, con uno speciale strumento di 0,8/0,9/1,0 mm le unità follicolari con tecnica poco traumatica. I forellini generati dal microbisturi per l’estrazione dei follicoli si richiudono da soli senza bisogno di punti in pochi giorni determinando migliaia di micro-cicatrici biancastre di un millimetro nella zona donatrice.

I follicoli vengono subito trapiantati nella zona ricevente  con speciali strumenti di impianto. La F.U.E. è  particolarmente  indicata  nei pazienti con alopecia in piccole aree o per regioni estetiche limitate quali le sopracciglia, le ciglia, i baffi; nei pazienti con insufficiente elasticità del cuoio capelluto per l’escissione di una striscia; nei pazienti che tendono a  formare cicatrici ampie o ispessite o cheloidee; quando il corpo o la barba fungono da aree donatrici. Le tecniche F.U.T. e F.U.E. possono essere utilizzate oltremodo in combinazione, al fine di aumentare la capacità della zona donatrice ed estrarre più innesti.

Trapianto e autotrapianto capelli: FUT e FUE CRLAB
Trapianto e autotrapianto capelli: FUT e FUE CRLAB

Come avvengono gli interventi di trapianto e autotrapianto dei capelli con tecnica FUT e FUE?

Gli interventi vengono eseguiti in sala operatoria in anestesia locale più una leggera sedazione praticata da un anestesista che sarà presente in tutte le fasi dell’intervento per consentire di affrontare la procedura con la massima serenità.

A fine intervento il paziente non avrà né turbanti né medicazioni, viene fatto accomodare in una stanza di riposo e dopo il nulla-osta dell’anestesista può andare a casa.

Il giorno dopo viene fatto uno shampoo dal personale specializzato e vengono ricontrollati tutti gli innesti, vengono anche date indicazioni ed istruzioni sui trattamenti di pulizia domiciliari.

Dopo 12 giorni circa vengono rimossi i punti nella zona donatrice dal chirurgo.

I capelli trapiantati cominceranno a spuntare dopo circa 3 mesi, cresceranno circa 1 cm. al mese, e dopo 6-8 mesi saranno cresciuti all’80%. Dopo un anno si avrà il risultato definitivo.

Alternative alla chirurgia sono la terapia medica a base di farmaci ed integratori  che rallentano e bloccano la caduta , e la tecnica del  P.R.G.F. (plasma ricco di fattori di crescita)  o P.R.P.H.T. che utilizza i fattori di crescita presenti nelle piastrine del sangue dello stesso paziente , che una volta attivati ,vengono immediatamente reiniettati nel cuoio capelluto stimolando le cellule staminali presenti nei bulbi miniaturizzati od in fase di riposo a produrre capelli più grossi e più forti.

Protetto: Alopecia androgenetica o Calvizie

L’alopecia androgenetica è il tipo di alopecia più frequente, colpisce la maggior parte della popolazione maschile di razza bianca , sia pure con gravità diversa. E’ meno frequente in altri gruppi etnici. Spesso è presenta una familiarità per calvizie, ma l’assenza di altri familiari affetti non esclude la diagnosi. Il quadro è caratterizzato dalla progressiva caduta dei capelli nella zona del vertice, del margine frontale anteriore e della zona temporale.

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Cute secca o asteatosi

Prurito di diversa intensità sul cuoio capelluto è una sensazione percepita da molte persone di entrambi i sessi.
Il prurito è un problema del cuoio capelluto che spinge i pazienti affetti a grattarsi la cute e si associa spesso a dolore. Si riconoscono molteplici cause che possono determinare questa patologia che non occorre sottovalutare in quanto può indurre anche alla perdita e caduta dei capelli.

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Alopecia iatrogena o da farmaci

L’alopecia iatrogena è un alopecia legata in stretta relazione temporale all’utilizzo di farmaci. L’esempio più conosciuto è l’alopecia legata a molti farmaci chemioterapici. Ma sono molti i farmaci che possono indurre un’alopecia od un diradamento, in molti casi transitorio.
L’alopecia da farmaci può essere di tipo telogen o di tipo anagen. Il tipo telogen è una caduta massiva che porta al distacco del capello nel giro di 90-100 giorni. Il tipo anagen compare rapidamente, in media dopo 10 giorni dall’assunzione del farmaco. Quest’ultimo blocca i processi metabolici dei capelli in fase anagen (di crescita), impedendone la maturazione.

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Follicoli e bulbi piliferi

Il follicolo pilifero è una formazione di origine epidermica, affondata nel derma e formata dal pelo e dalle sue guaine.
La formazione dei follicoli piliferi è precoce. Essi iniziano a comparire già intorno al secondo mese di gestazione. Tali follicoli continueranno a formarsi per tutta la gravidanza. Infatti alla nascita il bambino avrà tutto il corredo di follicoli di cui è stato geneticamente dotato e da questo momento in poi non se ne formeranno più degli altri.
Il follicolo pilifero affonda nella cute seguendo una certa inclinazione, per questo motivo i nostri peli normalmente non sono diritti, ma sono leggermente inclinati.

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Dolore al cuoio capelluto

Dolore ed irritazione al cuoio capelluto (o tricodinia) sono situazioni patologiche percepite sia da donne (in percentuale maggiore) che da uomini (in percentuale minore). Il dolore, spontaneo oppure provocato dal trattamento, sentito sul cuoio capelluto, in particolare in corrispondenza della radice dei capelli, può essere più o meno intenso, alternarsi a periodi di scomparsa, associarsi a bruciore, formicolio o prurito.
Di solito, questa particolare problema del cuoio capelluto non risulta avere una sicura collocazione ed aumenta quando si toccano i capelli o ci si pettina. Spesso la tricodinia si associa a caduta o perdita di capelli. Infatti si riscontra una correlazione fra telogen effluvio e tricodinia e fra l’alopecia seborroica e la sensazione costante di dolore o irritazione al cuoio capelluto.

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Caduta dei Capelli Femminile

La caduta di capelli femminile è una forma comune di alopecia non cicatriziale, caratterizzata dalla perdita progressiva di capelli lungo le regioni frontali e la regione del vertice, risultando in un diradamento visibile. Diversamente dall’alopecia androgenetica maschile, la perdita dei capelli nelle aree affette è usualmente incompleta e la zona occipitale è in genere risparmiata.
L’esatto schema di perdita dei capelli varia da donna a donna. In alcune pazienti la zona maggiormente colpita è la zona frontale con un progressivo diradamento nella parte centrale dell’attaccatura dei capelli configurando una parte triangolare che viene detta ad albero di Natale. In altri casi vi è un diradamento centrale diffuso, con in genere conservazione della linea frontale. Più raro è lo schema che vede sia una perdita al vertice che una recessione fronto temporale (più simile all’alopecia androgenetica maschile).

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